Paul Stephani, è una frignetta, dopo ogni delitto chiama il 911 confessando con una voce mugolante, per questo è stato soprannominato Weepy-Voiced. Ma al contrario della sua vocina piagnucolante, i suoi delitti sono stati brutali e insensati, come ogni volta che si parla di queste azioni.
Tsutomu Miyazaki è famigerato fuori e dentro il Giappone. Prima per le sue malformazioni, forse frutto di una nascita molto prematura, forse dovute a una gravidanza indesiderata. Poi per la sua vita da recluso, in compagnia di manga, anime, horror e porno. Infine per le sue azioni aberranti nei confronti di quattro piccole bambine. Questa è la storia di Tsutomu Miyazaki, il Killer Otaku.
Dorothea Puente, la nonnina di tutti, inserita nella comunità ispanica, idolo e salvatrice degli assistenti sociali, perché come curava lei malati e bisognosi di ogni tipo, nessuno mai. Almeno fino a che un’assistente sociale si accorge che un assistito di Dorothea è sparito nel nulla. Sembra sia andato in Messico con la famiglia. Famiglia da cui è scappato 13 anni prima e non ha più visto né sentito. Dove è davvero il povero Bert? Forse è andato via davvero, o forse è finito sepolto nel giardino di Dorothea, insieme a tutti gli altri?
Michele Profeta, conosciuto come Il Fantasma di Padova, ha avuto una vita particolare. Non è mai stato accettato dai genitori ed è stato costretto a sposare una donna che non aveva scelto. Ma almeno gli affari andavano bene, almeno fino a un grosso investimento fallimentare che l’ha fatto piombare in un buco nero di debiti. E allora è fuggito dal profondo sud, all’estremo nord dell’Italia, fuggito dai problemi, ma non da se stesso e in un delirio di frustrazione ha cominciato a uccidere.
Robert Berdella è il vicino che saluta sempre, quello che ha a cuore il quartiere, che cerca di aiutare i ragazzi bisognosi, li ospita a casa, li tiene lontani dalla droga e si fa in quattro per loro. Ma ogni medaglia ha due facce e la seconda faccia di Berdella è nera come l’orrore che succede in casa sua, al secondo piano e in cantina. I giornali l’hanno ribattezzato il Macellaio di Kansas City, ma sono stati clementi con lui, le cose che hanno trovato in casa sua sono solo la proverbiale punta dell’iceberg.
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